Chi ha il controllo di ciò che ci accade?
- Roberto Greco
- 15 Febbraio, 2021
- Tempo di lettura: 2 min
La vita di un atleta è caratterizzata da un continuo alternarsi di vittorie e sconfitte. Ci sono atleti che vincono di più e atleti che vincono di meno, ma tutti gli atleti del mondo passano continuamente dalla vittoria e dalla sconfitta. Non è dunque il vincere o il perdere a definire la crescita di un atleta ma quanto esso si percepisca capace di poter incidere sul proprio risultato presente e futuro.
Questa particolare percezione ha un nome ben preciso ed è locus of control.
Che cos’è il locus of control?
Luogo attraverso cui si esercita il controllo. Questa è la traduzione letterale dell’espressione locus of control. Questo concetto, teorizzato nel 1954 dallo psicologo statunitense Julian Rotter, identifica la percezione che un soggetto ha rispetto alla possibilità di controllare e modificare gli eventi che caratterizzano la propria vita. Indica, quindi, la personale convinzione di poter incidere direttamente, o meno, sui propri successi e sulle proprie sconfitte.
Locus of control interno ed esterno
Il locus of control può essere interno oppure esterno. Chi ha un locus of control interno si percepisce capace di controllare gli eventi. Crede fortemente che i propri successi e insuccessi siano direttamente collegati alla messa in pratica delle proprie abilità, alla volontà e al proprio impegno. Questa tipologia di atleta reagisce in modo ottimale alle situazioni difficili e alle avversità. Ha un maggiore livello di autoefficacia e trova più facilmente stimoli nuovi per proseguire nel proprio sport.
Diversamente, chi ha un locus of control esterno, ritiene che gli eventi e i propri risultati siano il frutto di forze esterne non controllabili come per esempio la fortuna, il destino o particolari situazioni favorevoli o sfavorevoli. Questa percezione di “impotenza” incide direttamente sull’autoefficacia e sulla motivazione dell’atleta innescando un circolo vizioso capace di portare lo stesso anche al ritiro dall’attività sportiva.
Va però detto che non esistono atleti con solo un locus of control interno oppure esterno. Esiste la propensione ad una tipologia di locus of control che, in alcune situazioni, può variare sulla base di differenti cause come lo stato emotivo o il contesto in cui ci si trova.
Famiglia e locus of control
Lo stile familiare all’interno del quale un atleta cresce gioca un ruolo fondamentale nel promuovere un locus of control interno oppure esterno. Una famiglia che promuove nel proprio figlio l’impegno, la responsabilità e la costanza favorirà in lui la presenza di un locus of control interno. Contrariamente, chi presenta un locus of control esterno, proviene generalmente da famiglie che non stimolano l’impegno nel proprio figlio e promuovono sistematicamente lo scarico delle responsabilità.
È quindi fin dai primi anni di vita che parte quel percorso di crescita che può portare un atleta a percepirsi o meno il vero e unico protagonista dei propri successi e delle proprie sconfitte. Ma non è mai troppo tardi per cambiare atteggiamento e decidere di prendere in mano la propria vita, magari anche grazie ad un percorso di mental coaching.