Le scorciatoie del pensiero che (a volte) ci aiutano

Scorciatoie-di-pensiero

Ogni giorno prendiamo in media circa 35.000 decisioni. Come vestirci, cosa mangiare, dove andare ma anche come reagiamo ad una sconfitta oppure la scelta di cambiare o meno società sportiva di appartenenza. Crediamo di avere il totale controllo delle nostre azioni ma in realtà la maggior parte delle nostre decisioni le prendiamo in modo totalmente involontario grazie a delle scorciatoie di pensiero.

Viviamo in un ambiente sovrastimolato. Rumori, colori, oggetti e pensieri affollano la nostra mente. Lo fanno nella vita di tutti i giorni e lo fanno anche sui campi da gioco. Per affrontare la complessità del mondo utilizziamo scorciatoie di pensiero e regole pratiche che ci permettono di elaborare giudizi sociali, ottenere informazioni dal contesto, completare dati mancanti, dare un significato alle circostanze e prendere decisioni utili a risolvere problemi di varia complessità. Questi processi spesso producono gli effetti desiderati ma in alcuni casi portano a risultati fuorvianti, allontanandosi da quelli che possiamo identificare come dai principi del ragionamento corretto. Questi processi prendono il nome di euristiche di pensiero e sono loro ad indirizzare le nostre scelte e il nostro futuro.

Euristiche di pensiero

Le euristiche di pensiero, quindi, sono dei processi mentali intuitivi e assolutamente sbrigativi. Sono delle vere e proprie scorciatoie mentali che ci consentono di ottenere una generica idea rispetto ad un determinato argomento. Sono strategie veloci utilizzate di frequente per giungere a delle conclusioni rapidamente e con un ridotto utilizzo di risorse cognitive.

Negli anni sono state identificate differenti euristiche di pensiero ma le due più note sono:

L'euristica della rappresentatività:

Entra in gioco nel momento in cui dobbiamo valutare o esprimere opinioni in merito alle possibilità che un avvenimento oppure una persona appartenga ad una determinata categoria.

L'euristica della disponibilità:

La utilizziamo involontariamente quando dobbiamo giudicare la frequenza con cui accadono particolari eventi o la probabilità che si verifichino. La stima di questa frequenza o probabilità, si fonda sulla disponibilità di informazioni in memoria e su quanto questi ricordi siano emotivamente rilevanti.

Le euristiche ci aiutano ad essere estremamente rapidi nelle nostre valutazioni ma in alcuni casi prendono una direzione totalmente errata ed è così che nascono i bias cognitivi.

Bias cognitivi

Sono euristiche di pensiero inefficaci. Sono preconcetti astratti che non si basano su dati reali ma che si generano a priori senza una visione critica.

Sono errori di interpretazione, dati da un giudizio arbitrario o distorto. Indica una tendenza umana a produrre una propria visione del tutto soggettiva e verosimilmente non corrispondente alla realtà. Questa visione si sviluppa grazie all’elaborazione e all’interpretazione delle informazioni in nostro possesso, nonostante queste non siano logicamente connesse tra loro. Tale processo porta ad un errore di valutazione e ad una totale mancanza di oggettività di giudizio.

I bias sono numeri e incidono in modo rilevante nella nostra vita ed è per questo che dedicherò diversi post a presentarteli.

Quali differenze

Semplificando possiamo dire che le euristiche sono delle semplici scorciatoie di pensiero mentre i bias dei veri e propri errori.

Ma ampliando il raggio d’azione: 

Le euristiche:

  • sono una semplificata rappresentazione della realtà;
  • sono una valutazione realistica ma superficiale e poco accurata;
  • sono basate sull’esperienza personale oppure sul racconto di storie altrui;
  • migliorano la loro precisione e correttezza sulla base dell’esperienza acquisita.

I bias:

  • sono delle rappresentazioni della realtà personali e distorte;
  • nascono da opinioni personali tralasciando ogni tipo di valutazione oggettiva;
  • sono basate su predilezioni di tipo soggettivo;
  • nonostante l’esperienza l’errore cognitivo viene ripetuto all’infinito.

Risparmiare risorse cognitive vuol dire essere più rapidi ma al tempo stesso meno efficaci.

Conoscere gli errori della nostra mente è il primo passo per correggerli.

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