Quel sentirsi inferiori che a volte ci ferma
- Roberto Greco
- 22 Giugno, 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Chi almeno una volta nella vita guardandosi attorno si è sentito non all’altezza? Chi almeno una volta nella vita ha avuto la sensazione di non essere “abbastanza”? Chi almeno una volta nella vita ha vissuto un senso di inferiorità? Tutti, più o meno frequentemente, viviamo questa sensazione di adeguatezza rispetto a qualcosa o qualcuno, ma c’è chi da questa condizione trova nuove energie e chi invece soccombe.
Il senso di inferiorità
Quando si parla di senso di inferiorità intendiamo la convinzione, spesso irrazionale, di un soggetto di non possedere le risorse per risolvere le problematiche che la quotidianità ci mette di fronte nello sport e nelle normali situazioni di vita. Spesso questa convinzione nasce dal confronto con altre persone che percepiamo come maggiormente capaci di noi o dal pensiero di essere giudicati negativamente da chi ci circonda e osserva.
Una condizione non sempre negativa
Ma vivere questa sensazione di inferiorità non è sempre negativo. Fu Alfred Adler, psichiatra e psicologo austriaco, il primo a sostenere che il senso di inferiorità è alla base di ogni progresso umano. È infatti proprio grazie a questa sensazione che l’essere umano mette in atto una serie di azioni e comportamenti capaci di spingerlo da una condizione di inferiorità ad una di superiorità. Ed è quello che accade ogni giorno sui campi di allenamento frequentati da milioni di sportivi che commettono errori sistematicamente e che non si percepiscono sufficientemente allenati ma che proprio da questa insoddisfazione trovano la forza per persistere nelle loro azioni.
Quando il senso di inferiorità ci ferma
Il senso di inferiorità ha quindi lo scopo di spingerci a superare gli ostacoli che incontriamo ma non sempre questa spinta va a buon fine ed è in questa condizione che possiamo cadere in vero e proprio circolo vizioso. L’aver sperimentato la sconfitta incrementa il senso di inferiorità che a sua volta incide in modo rilevante sulla qualità della prestazione aumentando sensibilmente la possibilità di sperimentare nuovamente la sconfitta. Ecco allora che i pensieri negativi prendono il sopravvento, tendiamo a ricercare continuamente un perfezionismo esagerato, non riusciamo a perdonarci di fronte ad un errore o ad una sconfitta, tutte condizioni che minano fortemente la fiducia verso noi stessi.
Come reagire al senso di inferiorità
Quando viviamo una costante condizione di senso di inferiorità tendiamo a valorizzare esclusivamente gli eventi che confermano questa condizione ignorando, o sminuendo, ogni stimolo che potrebbe variare la direzione delle nostre convinzioni. Il primo passo deve essere quindi quello di riportare i pensieri su un piano di realtà sforzandoci di valutare la condizione in modo oggettiva. Valutando i propri pensieri e i propri vissuti da un punto di vista razionale facendo riferimento il più possibile ad eventi concreti e non a ragionamenti astratti e generali. Questo ci permetterà di mettere il primo mattone per costruire una nuova e più forte fiducia in noi.
Vivere una sensazione di inferiorità è quanto di più normale ci sia ma è come noi reagiamo a questa sensazione che fa la differenza tra il crescere e l’entrare in un circolo vizioso capace di portarci a vivere emozioni e sensazioni negative. Sta a noi decidere da che parte stare, magari facendoci aiutare con un percorso di Mental Coaching.