Allenatore: che leader sei?

Leader

Ogni allenatore, che sia alle prime armi o con grande esperienza, sa quanto le conoscenze tecniche siano inutili se non sono accompagnate da una leadership efficace. Il termine leader deriva dall’inglese to lead che significa guidare, dirigere. Questo ci fa capire come l’obiettivo del leader sia di guidare un gruppo di persone nel percorso che lo porterà al raggiungimento del proprio obiettivo. Ma nel guidare un gruppo il leader deve sapere pianificare obiettivi e strategie, deve saper dirigere, istruire, valutare, supportare e motivare, tutto questo nel rispetto delle peculiarità che caratterizzano ogni singolo componente.

Quando un allenatore è un buon leader?

La complessità che ricopre questo ruolo ha portato numerosi studiosi a cercare di definire in modo univoco una strategia di leadership efficace e replicabile. Tentativi che si sono rivelati vani poiché sono troppe le variabili presenti per ambire ad una tipologia di leadership efficace in tutti i contesti. Ma quello che potrebbe sembrare un limite per lo studio della leadership risulta essere il reale punto di forza. È, infatti, analizzando questi tentativi falliti che è possibile identificare quella che io ritengo essere la più importante caratteristica da richiedere ad un leader: l’adattabilità. Ogni gruppo ha le proprie caratteristiche, i propri obiettivi e la propria modalità di funzionamento oltre ad essere inserito in un contesto e una situazione ogni volta differente. È partendo da queste informazioni che un allenatore deve costruire e adattare la propria leadership. Questo è il primo, e forse il più importante, passo per essere un buon leader.

Gli stili di leadership per l’allenatore

Adattarsi alle caratteristiche e agli obiettivi di un gruppo vuol dire poter attingere a diversi stili di leadership. Fu alla fine degli anni ’30 che, Ron Lippit, Robert White e Kurt Lewin, identificarono una prima differenziazione tra gli stili di leadership: lo stile autoritario, lo stile democratico e lo stile permissivo.

Lo stile autoritario

L’allenatore ha la tendenza ad avere un rigoroso controllo sulle azioni del gruppo e dei singoli membri. Tutte le decisioni sono centralizzate e assunte dal leader senza confrontarsi con alcun elemento del gruppo, ne fornire loro alcuna spiegazione. Questo stile di leadership permette di ottenere prestazioni elevate a scapito di un clima dominato da tensioni e aggressività. È una di leadership altamente consigliato in situazioni di pericolo o in ogni momento in cui è necessario prendere decisioni e agire rapidamente.

Lo stile democratico

Questo stile si caratterizza dalla partecipazione attiva alle decisioni da parte di tutti i membri del gruppo. L’allenatore, pur rimanendo il responsabile ultimo delle scelte, esprime massima fiducia nei confronti dei membri del gruppo sostenendoli nell’esercizio delle loro attività. Ogni componente viene responsabilizzato al raggiungimento dell’obiettivo finale promuovendo l’interazione e lo scambio di informazioni all’interno del gruppo. Il coinvolgimento promosso da questo stile di leadership garantisce prestazioni elevate e alta motivazione.

Lo stile permissivo

In questa modalità l’allenatore lascia agire il gruppo e i singoli membri autonomamente, manifestando disinteresse e senza intervenire. Il gruppo, senza una guida e senza indicazioni chiare, tende a disgregarsi penalizzando irrimediabilmente la prestazione. Questo stile di leadership può essere efficace esclusivamente in caso di altissima professionalità, motivazione e autonomia da parte di ogni componente del gruppo

L’orientamento del leader

Nel 1955, Robert Bales e Philip Slater, individuarono un’ulteriore categorizzazione di leadership differenziando il leader orientato al compito dal leader socio-emozionale.

Il leader orientamento al compito

Ha altissime competenze e conoscenze di tipo tecnico. Mantiene costantemente il proprio focus attentivo sul compito assegnato al gruppo programmando ed organizzando dettagliatamente il lavoro. L’allenatore partecipa costantemente alle attività del gruppo formulando idee e proponendo soluzioni utili a risolvere efficacemente le problematiche che si presentano. 

Il leader socio-emozionale

Presta particolare attenzione ai sentimenti e ai bisogni di ogni singolo membro del gruppo. Dotato di ottime capacità comunicative, valorizza il lavoro di tutti i componenti permettendo loro di lavorare in un clima di totale armonia. L’allenatore socio-emozionale ha come obiettivo primario il raggiungimento di un clima di benessere all’interno del gruppo.

Negli anni sono state sviluppate differenti altre teorie rispetto agli stili di leadership, molte delle quali più articolate e dettagliate di queste da me proposte. Ma tutte concordano su una cosa: la leadership perfetta non esiste ma il leader perfetto sì, ed è quello capace di adattarsi al gruppo, utilizzando lo stile che meglio si addice alle caratteristiche e agli obiettivi del gruppo. 

Migliora la tua leadership grazie alla mia formazione.

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