Il cambiamento in tre step

Cambiamento

Per migliorare bisogna obbligatoriamente cambiare. Poco conta che sia un’abitudine che ci portiamo dietro da anni e anni oppure qualcosa di nuovo e di inaspettato. Se vogliamo migliorare la nostra prestazione e il nostro benessere il cambiamento è l’unica strada da percorrere. Perché ripete ciò che già facciamo ci farà ottenere al massimo ciò che già abbiamo. È nel cambiamento che si nasconde la crescita.

Sciogli il nodo per cambiare

Ma cambiare è difficile e lo sappiamo tutti molto bene. È difficile perché il nostro cervello ama e ricerca le abitudini. Il nostro cervello adora trasformare ogni comportamento ed emozione in un’abitudine. Lo fa per minimizzare le energie, per non dover ogni volta rimettere tutto in discussione. E ogni volta che creiamo un’abitudine creiamo un nodo stretto, un nodo difficile da sciogliere, un nodo che anche dopo averlo sciolto cercherà in tutti i modi di riformarsi. Il cambiamento si può ottenere ma solo a patto di passare attraverso tre importanti step.   

Consapevolezza

Il primo passo per cambiare qualcosa è essere consapevoli che c’è qualcosa da cambiare. Sembrerà banale ma non lo è. Tante volte, infatti, il nostro cervello, non vede, o non vuole farci vedere, tutti quegli errori che limitano la nostra prestazione o che ci fanno vivere stati d’animo negativi. A volte basta guardarsi dentro, analizzare le proprie prestazioni, le proprie emozioni per capire quali siano le nostre aree di miglioramento. Altre volte non basta, altre volte è necessario affidarsi a qualcuno che ci aiuti a farci capire dov’è l’errore e perché è arrivato. Questo è anche uno dei miei compiti: aiutare gli atleti ad acquisire la consapevolezza su cosa può essere migliorato e del perché è necessario farlo. Il livello di attivazione ottimale, la giusta direzione dell’attenzione, la gestione ottimale delle emozioni, la chiara definizione degli obiettivi, la corretta percezione di sé. Sono tutte abilità difficili da ottenere senza la giusta consapevolezza.

Azione

Una volta che siamo consapevoli di ciò che dobbiamo migliorare e come farlo, allora siamo pronti a metterci in moto, ad agire. È lo step più delicato del processo di cambiamento, oltre ad essere il più difficile. La consapevolezza da sola non basta. La consapevolezza da sola non porta al cambiamento. Non basta sapere di avere un livello di attivazione elevato per abbassarlo. Non basta sapere di pensare alle cose sbagliate per indirizzare bene i propri pensieri. Dobbiamo rendere pratiche le idee e le indicazioni che ci arrivano da chi è intorno a noi o che abbiamo elaborato da soli. È nella quotidianità che arriva il cambiamento. L’azione, la messa in pratica e la ripetizione costante di questo comportamento sono gli unici reali strumenti che abbiamo a disposizione per arrivare al nostro grande obiettivo: il cambiamento.

Stabilizzazione

Se abbiamo acquisito consapevolezza, se abbiamo agito e lo abbiamo fatto in modo continuativo, insomma, se ci siamo allenati, allora il grosso del cambiamento è stato fatto. Qualcosa di nuovo è arrivato. Il benessere e la prestazione ne avranno sicuramente giovato. Ma questo non basta, l’allenamento non finisce qua. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. L’allenamento deve continuare. Dobbiamo consolidare questo nuovo pensiero, questo nuovo comportamento. Giorno dopo giorno. Perché solo così possiamo arrivare ad un cambiamento reale e duraturo. Solo così possiamo arrivare a creare una nuova abitudine, questa volta però un’abitudine capaci di aiutarci a stare bene e a dare il meglio di noi.

Cambiare si può. Cambiare si deve. Perché non possiamo e non dobbiamo accontentarci. Nello sport e nella vita. Ma per farlo è obbligatorio passare attraverso a questi tre importanti step. E se hai bisogno di qualcuno che ti accompagni in questo percorso sarò contento di essere al tuo fianco grazie al mental coaching.

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